La Roma si riscopre nel Made in Italy. Contro la Salernitana erano 5 i calciatori nati nel Belpaese: Mancini, Cristante, Pellegrini, Bove ed El Shaarawy hanno dato tutti il loro contributo per conquistare i tre punti all’Arechi, in uno stadio dove molte big hanno faticato a fare risultato.
Il Milan ha strappato solo un pareggio, mentre la Lazio ha perso. Prima di passare agli uomini in campo, però, c’è un sesto italiano da menzionare, che siede in panchina già da qualche settimana. Per De Rossi si tratta del secondo successo consecutivo da allenatore della Roma: un debutto simile in Serie A nella Capitale non arrivava dal 2013, con l’arrivo di Rudi Garcia.
Un cambio di rotta importante e per nulla scontato dopo l’esonero di Mourinho per un tecnico con un’esperienza di pochi mesi nella lega cadetta con la SPAL, che nelle prime partite si è affidato alla spina dorsale italiana, ma anche ai campioni in organico, su tutti Lukaku e Dybala. L’argentino ha siglato il suo settimo sigillo in 20 gare – 6 invece gli assist – sbloccando una gara che sembrava destinata a finire in parità, e soprattutto inventando il colpo di tacco decisivo per Karsdorp nell’azione del raddoppio.
La presenza del campione del mondo risulta quindi ancora fondamentale nei nuovi schemi di De Rossi, che tuttavia sta cercando di rispolverare alcuni elmementi che con lo Special One sembravano ormai persi. Oltre a Mancini, colonna della difesa, ed El Shaarawy, sempre più titolare, è a centrocampo che il nuovo De Rossi vuole sfruttare al meglio la qualità a sua disposizione, a partire da Bove.
Con l’assenza di Renato Sanches il prodotto del vivaio è diventato l’unico giocatore in grado di far cambiare passo alla manovra – 12 i chilometri percorsi lunedì scorso, uno dei migliori – aiutando il reparto a recuperare palloni e a trasformare l’azione da difensiva in offensiva. Daniele può poi contare sulla costanza e consapevolezza di Cristante. Il suo «pilastro», così chiamato in conferenza stampa, ha saltato per scelta tecnica solamente 45 minuti in questa stagione, mentre è stato costretto a riposare con il Verona a causa del turno di squalifica.
Chi invece punta a riscattarsi dopo un periodo buio è Lorenzo Pellegrini, a segno per la seconda partita consecutiva di campionato, cosa che non accadeva da aprile 2023. Con la Salernitana ha conquistato anche la centesima vittoria del capitano con la maglia giallorossa, confermando l’Arechi come uno dei suoi stadi preferiti: in nessun altro impianto ha segnato così tanti gol – tre – nella massima competizione italiana.
Al triplice fischio è anche arrivata l’investitura della bandiera -prima che dell’allenatore -che l’ha definito «professionale, serio e coinvolgente con i compagni, il degno detentore della fascia in un grande gruppo come il nostro». Parole autorevoli per uno dei giocatori più significativi in rosa, che deve ritrovarsi per aiutare la squadra in una scalata Champions che adesso dista – in attesa dei recuperi delle dirette concorrenti – unicamente un punto.
FONTE: Il Tempo – M. Cirulli