Piange la ruota di Trigoria. Il terno 3, 6 e 63 è di quelli da incubo. Per la terza stagione consecutiva la Roma termina al sesto posto in campionato a quota 63. “È il momento di fare non di dire, per questo dovremo essere bravi anche dal punto di vista della comunicazione“. Ha dichiarato De Rossi.
Chiarezza e coraggio, si diceva. A partire dai big. Lukaku ha già salutato, quella di Paulo è una questione che va risolta il prima possibile: “Nel calcio si fanno dei progetti che vengono scombussolati dalle decisioni del calciatore o del procuratore. Dire oggi questo rimane è un boomerang“. Parole, quelle di DDR riferite proprio alla Joya, condivisibili ma che rimandano la palla nella metà campo dell’argentino.
Bocciati gli esterni, ne serviranno due a destra e uno a sinistra dove qualche discorso con il Sassuolo per Doig è già stato avviato. Le riflessioni scivoleranno poi sul centrocampo: una mezzala box to box, visto il fallimento di Sanches, è necessaria. Piace Folorunsho. Ghisolfi ha un debole per Fofana, finito in prestito all’Al-Ettifaq ma non basta.
Perché la domanda delle 100 pistole vien da sé: si ripartirà da Cristante, Paredes e Pellegrini? Il sondaggio per Kamada lascia intendere che qualcosa potrebbe cambiare anche lì. E poi le ali: per ora nel mirino sono finiti Boga (Nizza) e Zhegrova (Lilla) ma la lista è ampia.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina