Uno Stadio Olimpico vestito a festa per il derby di ritorno. Con il solito grande spettacolo sugli spalti (eccezion fatta per gli ululati razzisti e un brutto coro) dopo le violenze e gli scontri della mattina che rischiavano di rovinare la giornata. Nel caldo e soleggiato sabato di inizio aprile le scaramucce e i cori tra tifoserie (64.513 i presenti) iniziano come di consueto già nel prepartita. Prima del fischio d’inizio c’è spazio anche per un tributo della Curva Sud ad Agostino Di Bartolomei, con la citazione di una frase di Francesco De Gregori e un coro in suo onore, con gli applausi della Curva Nord per la bandiera romanista.
La tensione e l’attesa salgono sempre di più: inizia qualche istante prima la Nord. Risponde la tifoseria giallorossa con una figura riprodotta in Sud e una in Tevere. La prima, che prende anche i distinti, raffigura la lupa capitolina e l’acronimo “ASR“, accompagnato dallo striscione “Sei tu l’unica mia sposa sei tu l’unico mio amor”.
La scelta non è casuale, visto che sulle maglie di Pellegrini e compagni è tornato lo storico stemma.
In tribuna invece appare proprio l’immagine di Di Bartolomei, con la sua classica posa mentre calcia la “bomba”.
Nel classico gioco delle parti, con pungente ironia da entrambi i fronti. Non si possono non evidenziare gli ululati razzisti partiti dalla Nord in due diverse occasioni. Prima all’ingresso in campo di Abraham e poi quando Lukaku nel finale ha incitato i tifosi e il “Sei uno zingaro” partito dalla Sud dopo un parapiglia.
Nel finale un episodio che ha scatenato la rabbia dei biancocelesti e fatto esplodere ancora di più quelli romanisti. Mancini “ruba” una bandiera dalla Sud raffigurante un ratto su sfondo biancoceleste e la inizia a sventolare. Poi anche De Rossi a festeggiare.
FONTE: Il Tempo – F. Biafora