Per ora possiamo solo basarci sugli indizi, perché le prove non ci sono e non ci saranno: la Roma ha scelto di giocare solo amichevoli poco impegnative e concluderà la serie estiva contro i francesi del Tolosa e gli albanesi del Partizani, prima dell’inizio del campionato. Mourinho ha deciso di cambiare sistema di gioco. Non solo perché adotterà quasi stabilmente il 3-5-2, ma anche per la filosofia che punta a migliorare l’efficacia offensiva.
Sin dai primi giorni a Trigoria i giocatori si stanno impegnando a costruire la manovra dal basso, disegnando calcio strutturato. Senza rinunciare alla velocità il possesso palla non deve diventerà un esercizio sterile di controllo ma una verifica di tempi e spazi per attaccare. Nella prima giornata di campionato, a causa delle squalifiche, non sarà possibile vedere insieme Aouar, Pellegrini e Dybala. Ma Mourinho sta provando a farli coesistere, perché sa che con due mezzali di piede educato sarà più semplice raggiungere l’area di rigore avversaria e quindi produrre occasioni da gol.
Guardando ai progressi dei nuovi, va rivisto Kristensen che ha un fisico poderoso ma è a volte irruento e non ha convinto N’Dicka, imballato in difesa questione di tempo, si spera. Come per Spinazzola, che sembra ancora indietro dal punto di vista atletico. E piaciuto invece il concorrente a sinistra Zalewski, propositivo e lineare. Come Llorente, che ormai è da considerare un titolare: ha segnato anche un bel gol contro l’ Estrela.
E a proposito di reti spettacolari: Pellegrini si è sbloccato appena prima di lasciare l’Algarve con un gesto tecnico da campione. Dopo aver sposato il profilo basso per tutta l’estate, tocca a lui riprendersi il ruolo del leader della Roma dopo una stagione tribolata. Con le parole e con i fatti. Dybala da solo non può bastare, anche se le sue magie tra allenamenti e partite lasciano sempre ben sperare.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida
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