È l’ora delle scelte. Una o due punte, difesa a tre o a quattro, Cristante centrale difensivo o nuovamente a centrocampo: tocca a Mourinho decidere. L’emergenza sicuramente non lo agevola. La situazione in difesa (out Viña, Calafiori, Spinazzola, Smalling con Kumbulla, alle prese con un affaticamento muscolare, che effettuerà un provino domani) più le condizioni di Pellegrini (ancora ieri ha lavorato a parte ma va verso il forfait), non lo aiutano.
L’orientamento di José è comunque quello di continuare con l’esperimento delle due punte. Il motivo è semplice: per trasformare “Abraham in mostro” (copyright dello Special One), affiancargli un attaccante è la soluzione ideale. La gara di Venezia lo conferma. Se nelle ultime uscite il centravanti aveva faticato a tirare addirittura in porta, nei 90 minuti in laguna Tammy ha segnato un gol, colpito un palo, si è procurato un rigore (annullato dal Var per un tacco di Pellegrini in fuorigioco), iniziato l’azione della rete di Shomurodov e sfiorato a più riprese la doppietta.
Semplicemente un altro. E Mou, al di là del ko finale, ha mostrato di apprezzare: “Abbiamo creato tante palle gol e diverse occasioni“. Le due punte in effetti regalano maggiore profondità alla squadra con Abraham che, affiancato dall’uzbeko, può pensare meno al lavoro di ripiegamento e ha finalmente un compagno pronto ad impegnare almeno uno dei due centrali difensivi avversari. Esperimento tattico che ha avuto come base difensiva la linea a tre.
Tutto dipenderà dai provini che attendono Kumbulla e Pellegrini. Improbabile il recupero del capitano, si spera in quello del difensore. Averlo infatti a disposizione, permetterebbe a Cristante di restare in mediana. In caso contrario il nazionale azzurro slitterebbe dietro, da decidere il partner di Veretout (Villar in vantaggio), e ballottaggio nel ruolo di trequartista.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina