Daniele De Rossi ha parlato poco prima dell’inizio dell’allenamento odierno.
Cosa provi a vedere tanti giovani in squadra? “Mi fa sentire vecchio il fatto che Bianda sia del 2000 e mia figlia del 2005. Ti fa effetto, anche un semplice contrasto in allenamento, sono bambini e devi stare un po’ attento. Anche una parola detta a un compagno di 15 anni è diversa da quella detta a uno di 18-19“.
Ogni hanno cambia tutto? “Il ritiro, le corse, stare lontano dalla famiglia, non fanno mai tanto piacere a nessuno. Ma più invecchi più cerchi di godertela, stai facendo il lavoro che ami e cerchi di farlo in maniera più intensa. Fai tutto quello che devi fare, magari da giovane ti perdi di più. Da vecchietti stiamo attenti a tutto”.
E’ cambiato qualcosa in questi due anni? “Ci sono diversi momenti che mi hanno cambiato. Uno l’incontro con Antonio Conte, che non fa mai tanti giri di parole. Ti fa rendere conto che forse è vero che stavi calando, inizi a lavorare in maniera diversa. A 33-34 anni non è detto che tu debba andare più piano degli altri. LeBron James in un altro sport a un’età simile alla mia fa campionati migliori di quelli che faceva a 25-28 o 30”.
Tonetto si vanta di averti fatto scoprire la palestra… “Nell’ultimo anno in cui c’era ha avuto tanti problemi, vedevi il travaglio di un giocatore che voleva fare il calciatore e non ci riusciva. Il riscaldamento è la cosa più importante, da giovane entravo in campo e calciavo come un matto, adesso ho bisogno del riscaldamento”.
I 25enni di adesso non fanno quello che facevi tu.. “Gli atleti fanno tanta prevenzione, sono lavori importanti. I giovani a volte scimmiottano quello che fanno gli altri, in questo caso è positivo”.
Quest’anno un ritiro particolare… “Come situazione migliorata nettamente, anche se l’anno scorso è stato fatto qualcosa di straordinario. Quest’anno ripetiamo alcune cose fatte l’anno scorso, ma è un bene che si inizi oggi. Così il grosso del gruppo ha già iniziato a fare tutto quanto. Stare qui è un miracolo, abbiamo tutto. Il fisioterapista, la palestra, la tua camera, le tue abitudini. Per noi è incredibilmente bello stare qui. Fosse per noi faremmo un mese qui”.
Oggi il primo giorno di Cristiano Ronaldo in Italia… “E’un beneficio per il calcio italiano ma soprattutto per la Juve che l’ha preso. Continuano a puntare a qualcosa di più in alto, vincere 7 scudetti sgnifica che hai già un pochino ammazzato il campionato, sei sempre riuscito a essere migliore degli altri. Comprare il primo o secondo giocatore più forte del mondo ti porta avanti. Non tutto è scritto, penso lo sappiano anche Allegri, lui e la società, ma a bocce ferme è un partiro due tre passi davanti agli altri. Comprando un giocatore del genere puntano a qualcosa di più, magari daranno per scontato. Non è detto che vinceranno la Champions, non è detto che vinceranno il campionato”.
Che effetto ti hanno fatto i nuovi acquisti? “Mi piace tantissimo Pastore, sono molto amico di Sirigu e Verratti, ho sempre sentito parlare di Pastore. E’ una persona perbene, educata, è un piacere condividere lo spogliatoio con lui. Avrà bisogno di tempo per riprendere il ritmo diverso, italiano, al PSG ammazzano veramente il campionato, ma questo potrebbe essere un po’ meno allenante. Lui dovra essere bravo, ma già lo sta facendo, a riprendere quella parvenza di atleticità”.
Quanto è complicato per un giocatore così passare ad un calcio di verticalizzazioni? “Cambia tanto, sembra una sciocchezza ma cambia. C’è tanta ricerca della profondità e della verticale con il mister, nel fare la verticalità c’è tanto rischio di sbagliare, ma sta alla qualità del giocatore capire quando c’è da forzare la giocata”.
Pellegrini ha crossato? “Sì sì, ci ha tenuto subito a dirlo”.