«Quando salgono in area i più piccoli sono De Rossi e Manolas». Così Aurelio Andreazzoli dopo Empoli-Roma sabato sera, la partita che ha regalato a Di Francesco la quarta vittoria consecutiva, avviata dal settimo gol stagionale costruito su palla inattiva dai giallorossi: l’1-0 di Nzonzi. Alta, grossa e cattiva. Monchi immaginava una squadra così mentre la smontava e rimontava sul mercato, l’allenatore si è subito messo al lavoro in estate per insegnare ai suoi «giganti» come sfruttare i centimetri e adesso gli avversari, da Andreazzoli in giù, non sanno come opporsi. Su 16 reti segnate in campionato dal secondo miglior attacco dietro quello della juventus (18), ben sei, ovvero più di un terzo, sono nate dalle cosiddette «palle ferme». Un’arma che la Roma sfrutta più di chiunque in serie A: seguono a 4 gol Fiorentina, Inter, Juve e Sassuolo, mentre nei principali tornei europei solo Liverpool, Tottenham, Bournemouth, Borussia Dortmund e Augsburg ne hanno segnato uno in più dei giallorossi. Non è un caso, per niente.
Si è parlato molto della Roma come squadra più alta del campionato italiano 185.5 centimetri la media ma la svolta è arrivata grazie alle esercitazioni organizzate da Di Francesco sin dai primi allenamenti nel ritiro di Trigoria e poi negli Usa. I giocatori sono stati addestrati al video, sulla lavagna e poi in campo per capire come posizionarsi in area su calci di punizione e corner, i vari battitori (Kolarov, Lorenzo Pellegrini, Florenzi, Under e Pastore i principali specialisti di quest’ anno) si sono allenati sodo sulle traiettorie e i risultati adesso si vedono. Un’inversione di tendenza rispetto alla scorsa stagione, in cui la Roma aveva il miglior «indice di pericolosità» del campionato ma solo il quinto attacco alla fine e un totale di sedici gol su palla inattiva (uno da punizione centrale, quattro da laterali, due da dirette, sei da corner e tre rigori), contro i 30 della Lazio, leader della speciale classifica, e sotto di un punto rispetto alle media (17) della serie A. Bassa anche la percentuale realizzativa (28%). Quest’anno, con nemmeno un quarto delle partite giocate hanno già segnato Kolarov su punizione diretta nel derby Manolas (Atalanta) e due volte Fazio (Milan e Lazio) da punzione laterale, Lorenzo Pellegrini (sempre nel derby, con sponda di Dzeko e inserimento di El Shaarawy) e Nzonzi (Empoli) da battuta centrale.
In Champions Dzeko a segno col Viktoria su corner. Sono saliti a dodici i marcatori stagionali diversi, in Europa solo il Borussia ne ha mandati in rete tredici. Nella Roma fanno gol tutti, compresi i centrocampisti tanto discussi: cinque reti dal reparto, all’appello ora manca solo De Rossi oltre ai baby Zaniolo e Coric.