“Proprio quando non va devi riprovarci e vedrai, la palla che aspetti arriva anche all’ultimo minuto”, questa la frase di una pubblicità di una nota marca di biscotti, protagonista Stephan El Shaarawy che parla ad un bambino. Proprio come è successo allo stadio Olimpico. Minuto 73: dopo il pareggio del Torino, la Roma trova la forza di reagire e riandare avanti. Assist di Pellegrini per il Faraone, gol. “Non era l’ultimo minuto, ma mi sono fatto trovare pronto: l’ho pensato in una frazione di secondo, ho scelto di calciare sul primo palo, di modo che il portiere non se l’aspettasse ed è andata bene. Un gol bello, importante, soprattutto per me che venivo da un periodo di inattività, è stato un bel momento. Emozionante davvero”.
Partiamo dal suo gol contro il Torino. Una rete importantissima che, di fatto, rilancia definitivamente la Roma in campionato… “Sì è stato sicuramente un gol importante perché abbiamo dato un segnale forte al campionato e alla corsa per la Champions. Abbiamo ridotto il distacco e siamo a un punto… sicuramente è stato un gol decisivo per me e per la squadra”.
Un gol importante per la squadra ma, evidentemente, anche per lei che ha ritrovato il campo dopo diverse settimane di assenza… “Un gol importante per me a livello personale, perché dopo quasi due mesi di inattività era importante ritrovare il campo. Ma ancor più bello è stato ritrovare la via del gol che ti dà tantissima fiducia. È stato difficile entrare a freddo dopo pochi minuti, ho iniziato piano e poi con il passare del tempo sono andato più sciolto, le gambe hanno risposto bene ed è stato più facile. Le cose sono andate al meglio e di questo sono molto contento”.
La partita contro il Torino, nonostante la vittoria, ha evidenziato cali di concentrazione della squadra… “C’è stato qualche calo di concentrazione, ma eravamo partiti veramente molto bene. Abbiamo fatto un primo tempo di grande sostanza, con entusiasmo, di qualità e soprattutto concretezza da parte di tutta la squadra. Nel secondo tempo abbiamo riproposto lo stesso atteggiamento, ma con il desiderio di andare a far male nella metà campo avversaria abbiamo perso un po’ di misure. Ci siamo allungati un po’ troppo dando loro la possibilità di partite in contropiede, perdendo sicuramente qualche distanza. Poi però abbiamo avuto una grande reazione, non è stata la prima volta, quindi per me è un segnale positivo. Siamo riusciti a portare a casa una partita veramente complicata anche perché il Torino non aveva mai perso fuori casa. Un dato importante”.
La vittoria di sabato, in rimonta dal 2-2, evidenzia che la squadra è cresciuta… anche di testa. “Sì credo che questa squadra sia cresciuta molto anche dal punto di vista mentale nella gestione della partita. Anche dopo il 2-2 abbiamo avuto una grande reazione, si percepiva la possibilità che c’era di andare a fare il terzo gol. È chiaro che durante la gara bisogna leggere meglio alcune situazioni, anziché attaccare devi temporeggiare e gestire meglio la palla. È stato sicuramente un segnale molto importante, segno evidente che stiamo migliorando e dobbiamo proseguire in questa strada. Con questa vittoria, abbiamo dato un segnale non solo al campionato, ma anche all’ambiente e soprattutto a noi stessi. Una crescita non solo a livello di squadra, ma anche individuale”.
In questo periodo sono mancati tanti veterani, per forza di cose sono cresciuti i giovani… “La crescita dei giovani è stato un messaggio importante non solo per la squadra, ma in primis per loro. Avevo già detto in estate di non dare giudizi affrettati sui giovani al loro primo anno in una grande squadra; piano piano hanno dimostrato di sapersi caricare la squadra sulle spalle anche in momenti complicati. Affacciarsi per la prima volta in campionato in una squadra così importante non è facile per nessuno. Dopo tutto quello che hanno fatto, ora ci vuole tanto equilibrio perché è facile esaltarsi. Ora bisogna continuare così, a lavorare con umiltà e proseguendo per la nostra strada”.
Dopo la gara di Coppa Italia contro l’Entella e il Torino, si è confermato in un buon momento anche Karsdorp… “In queste due partite ha fatto vedere cosa sa fare, è un giocatore di grande corsa, tecnica e lo ha dimostrato. È qui da più di un anno, però ha giocato poco per via degli infortuni ed è stato difficile per lui trovare confidenza con il campo e il campionato italiano, che per lui è tutto nuovo. Si è fatto trovare pronto e per noi sarà un valore aggiunto”.
I prossimi venti giorni tra Coppa Italia, campionato e Champions saranno fondamentali per la stagione della Roma… “Ci aspetta un periodo impegnativo anche dal punto di vista mentale, visto che giocheremo ogni tre giorni. Ci sarà bisogno dell’aiuto di tutti per affrontare questo mese in forma mentalmente e fisicamente, ma siamo in crescita e dobbiamo avere sempre più consapevolezza delle nostre forze. Ci vuole molto equilibrio, ma sono fiducioso”.
Prima si va a Bergamo, contro un’Atalanta in grande forma. Che partita sarà? “Sarà una gara molto complicata. Tutte le volte cha abbiamo giocato a Bergamo abbiamo avuto difficoltà, come le squadre che l’affrontano in casa. Hanno una grande forza dal punto di vista fisico, soprattutto davanti stanno attraversando un momento di continuità nei gol. Sicuramente non sarà un avversario semplice, ma dobbiamo andare lì a fare la nostra partita sapendo che possiamo accorciare la distanza con le squadre davanti”.
Possiamo dire che nella corsa Champions si iscrive di diritto anche l’Atalanta? “Ha dimostrato di essere una squadra che può lottare per un posto in Champions, lo dicono i risultati. A maggior ragione sarà uno scontro diretto, fondamentale per noi, per dare ancora di più un segnale di continuità nel rendimento, quello che un po’ alla Roma è mancato nell’ultimo periodo. Per noi potrebbe essere una forma di rivincita per dimostrare che siamo una squadra solida”.
Hanno il miglior attacco in Serie A e il pericolo numero uno è, senza dubbio, Zapata che da inizio dicembre è sempre andato a segno. Con il Frosinone ne ha realizzati quattro… “Fino alle tredicesima giornata aveva segnato solo un gol, poi ne ha realizzati tantissimi. Sta vivendo un ottimo momento di forma, dovremmo essere ancora più attenti in fase difensiva. Giocatori che stanno così bene possono crearti la giocata da un momento all’altro. Vanno prese le giuste distanze e fare la nostra partita, ma non solo a livello difensivo”.
Quanto merito ha Gasperini nell’affermazione dei giovani e nel conseguimento dei risultati? “È un allenatore che lavora molto con i giovani e riesce a farti tirare fuori qualcosa in più. A me quando era al Genoa ha dato tanto, mi ha fatto esordire in A, prepara molto bene le partite lavorando sull’aspetto tattico, ma anche su quello fisico. E si vede”.
Tornando a parlare di lei, con sei centri in campionato, è il miglior marcatore della Roma… “Sono felice di esserlo e l’obiettivo è arrivare in doppia cifra in campionato. È un traguardo che mi manca da un po’ di tempo. Però abbiamo bisogno dei gol di tutti per raggiungere gli obiettivi”.
Il suo stop forzato ha interrotto un buon momento di forma. Che stagione è stata fino a questo momento e che stagione sarà? “Fino al momento dell’infortunio, la stagione la reputavo abbastanza positiva soprattutto dal punto di vista realizzativo. Mi sono fermato capocannoniere della squadra e sono tornato al gol al mio rientro. Sono ripartito bene e questo è il mio obiettivo da qui a fine stagione. Migliorare sempre, non solo in fase realizzativa, ma anche di prestazione. Quello che mi chiede sempre il mister è di alternare le due fasi, e pian piano sto migliorando la fase difensiva, prima di quella offensiva”.
A marzo torna la nazionale: non ha mai nascosto che si tratta di un obiettivo a cui tiene molto… “Ho sempre detto che è una maglia a cui tengo tanto, ma la Nazionale è strettamente collegata a quello che fai nel club. Devo continuare la strada intrapresa nella Roma e l’azzurro arriverà di conseguenza”.