Mancavano (almeno) 15 milioni di plusvalenze. E visto sia l’empasse per Dzeko che la trattativa saltata in extremis per El Shaarawy allo Shanghai, Petrachi non ha voluto ulteriormente attendere il tira e molla con l’Inter. Una telefonata al ds della Juventus, Paratici, e nel giro di un pomeriggio è stato definito uno scambio sul quale i due direttori sportivi avevano iniziato a ragionare da mercoledì sera. Luca Pellegrini, classe 99, si trasferisce alla Juventus mentre Leonardo Spinazzola, sei anni più grande ma già nazionale azzurro, approda a Trigoria.
Un’operazione che per certi versi ha ricordato lo sliding doors tra Manolas e Rüdiger nell’estate del 2017. Sembrava il greco quello destinato a partire: affare già concluso con lo Zenit, con tanto di visite mediche fissate a Villa Stuart. Kostas però non si presentò, tra lo sgomento della dirigenza russa, e obbligò la Roma a cedere in fretta e furia il tedesco al Chelsea. Più o meno è accaduto la stessa cosa con El Shaarawy e Pellegrini.
Nel momento in cui il Faraone ha detto no al trasferimento in Cina, facendo venir meno i 12 milioni di plusvalenza preventivati (il valore netto contabile è di 3,2 milioni) e considerando lo stallo nel quale è ripiombata la trattativa legata a Dzeko, Petrachi ha accelerato chiudendo lo scambio con la Juventus. La valutazione relativa a Pellegrini, 22 milioni, finirà in questo esercizio contabile.
Spinazzola, valutato invece 29 milioni, slitterà nel successivo. I 7 milioni di differenza saranno pagabili dalla Roma in tre anni. In stand-by invece lo scambio tra i Primavera Cangiano e il bianconero Petrelli. Alla fine, comunque, la soddisfazione è reciproca con i bilanci delle due società che ringraziano. Un nuovo appuntamento tra Petrachi e Paratici è fissato dopo il 15 luglio, quando non sarebbe una sorpresa ricevere un’apertura di Higuain (attualmente restio) alla Roma.
I VOLTI NUOVI Tornando a Spinazzola (per lui stamane visite mediche alle 10) sul valore tecnico non ci sono remore. Esterno di qualità, abile su entrambe le fasce e utile sia in una difesa a tre che a quattro, ha dimostrato nell’Atalanta e nel ritorno degli ottavi di finale di Champions contro l’Atletico (vinto dalla Juve per 3-0) a marzo, cosa può fare quando sta bene. Le perplessità sono legate esclusivamente alle condizioni fisiche. Nell’ultimo anno e mezzo ha disputato una decina di partite.
Il calvario inizia nella Primavera del 2018, a Bergamo. Quella che all’apparenza sembra una semplice distorsione, si palesa essere invece un serio infortunio al ginocchio destro. Si sottopone a un intervento a Roma, dal professor Mariani. I tempi di recupero prevedono il ritorno in campo a novembre. Deve attendere invece gennaio. Da quel momento in poi, gioca appena 735 minuti (l’equivalente di 8 gare da 90), coppe comprese. Petrachi (che in settimana incontrerà l’agente di Zaniolo) ha deciso di ripartire da lui. E magari da Nicolò Barella per il quale sono stati offerti al Cagliari 35 milioni più il cartellino di Defrel.
Ai rossoblù la proposta non dispiace: il problema è il giocatore che ha già un accordo con l’Inter. Sempre in entrata a breve Petrachi potrebbe chiudere per il difensore Nedelcearu, calciatore dell’Ufa, classe 96. Ai titoli di coda anche il trasferimento di Diawara in giallorosso: raggiunta l’intesa con il mediano (quinquennale da 1,8), al Napoli andranno 19 milioni.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina