Da Londra a Milano. L’agenda di Tiago Pinto, con l’approssimarsi del 30 giugno, è piena di spostamenti e incontri. Oggi, a margine dell’assemblea di Lega, il general manager della Roma dovrebbe quindi rientrare dall’Inghilterra e incontrare Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo.
Non tanto per Frattesi, del quale eventualmente si potrà discutere dal mese prossimo, quanto per i giovani Volpato e Missori, rispettivamente trequartista classe 2003 e terzino destro classe 2004, che sono in predicato di trasferirsi a Reggio Emilia per una cifra vicina ai 10 milioni complessivi. E’ aria pura per la Roma, che deve raggiungere quota 28 nel conteggio delle plusvalenze entro due settimane. In questo senso i due prodotti del vivaio, lanciati da Mourinho in Serie A, garantiscono benefici maggiori per il bilancio.
Il Sassuolo anzi avrebbe desiderato aggiungere Edoardo Bove nel pacchetto. Ma la Roma ha deciso di difenderlo, dopo l’ottimo finale di stagione, e al termine dell’Europeo Under 21 conta di proporgli il rinnovo del contratto (quello attuale, a 350.000 euro netti, scade nel 2025). Ma le plusvalenze sono necessarie.
E così si spiega il blitz londinese di Giampiero Pocetta, procuratore di Pellegrini e Zalewski, che sta monitorando il panorama generale avendo intuito che a Trigoria in questo momento non esistono calciatori incedibili. Proprio Zalewski, che ha debuttato a 20 anni in un campionato del mondo con la Polonia, non ha confermato le prestazioni del primo anno con la Roma ma è comunque considerato un talento interessante. E guadagna ancora cifre interessanti per molti club europei, anche di livello medio.
La Roma non esclude di venderlo, a certe condizioni. Diciamo dai 12-15 milioni in su. Anche qui, sarebbe tutto denaro da iscrivere a bilancio come plusvalenza. E il rimpianto di perdere un diamante grezzo, che peraltro non ha quasi mai giocato nel proprio ruolo di attaccante esterno, sarebbe mitigato dal realismo dell’attualità: i Friedkin non vogliono nuove sanzioni dall’Uefa per il mancato rispetto del fair play finanziario.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida