L’Europa League sorride ancora alle italiane, che hanno celebrato la grandissima importanza del senso d’appartenenza. La Roma, in una serata infrasettimanale contro un’avversaria per la verità tanto fragile, ha mandato in Eurovisione l’ennesimo show dei suoi tifosi, i sessantamila dell‘Olimpico, vederli e sentirli li in una partita che si prospettava, come poi è stato, poco più che un allenamento è comunque straordinario e da sottolineare.
Alla sfida di campionato, contro il Cagliari di Ranieri, ha cominciato a pensare velocemente invece Mourinho, che ha approfittato del test con gli svizzeri del Servette per vedere all’opera due baby di 18 e 19 anni come Riccardo Pagano e Francesco D’Alessio, ma anche per dare minuti a chi finora ha giocato meno.
Non ne aveva bisogno Lukaku, che si è presentato nella Capitale in una condizione atletica eccellente e neppure stavolta si è smentito.
Bene è andata anche a Belotti, mentre in appena undici minuti Pellegrini ha visto tutto il bello e il brutto per un calciatore. Un bellissimo gol, per dare continuità alla rete di domenica che ha chiuso la partita con il Frosinone, ma pol una smorfia di dolore che ha preoccupato lui e i tifosi.
L’ennesimo stop per il capitano della Roma, che da tempo non riesce a trovare quella serenità di cui avrebbe bisogno. La Roma ha comunque centrato la seconda vittoria del girone e può adesso andare incontro alla doppia sfida con lo Slavia Praga, che si è liberato facilmente dello Sheriff ed è appaiato al primo posto con i giallorossi.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Vocalelli
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