La sosta rinfranca e ritempra, la sosta intorpidisce e inquieta. Siamo alle solite: meglio fermarsi o continuare? Per la Roma in teoria le due settimane di break potrebbero essere benefiche, per recuperare i giocatori che non sono in condizione. Già ma con 14 nazionali, su quale materiale umano potrà davvero lavorare Mourinho oltre a sperare che le trasferte in giro per il mondo non danneggino i suoi piani di ripresa? Di sicuro i suoi occhi, e quelli dello staff medico, saranno proiettati ora su tre pilastri della squadra: Pellegrini, Renato Sanches e Smalling. Ma mentre i due stanno guarendo e dovrebbero ormai essere pronti, l’ultimo rappresneta una preoccupazione che si mescola a irritazione.
Mourinho, che ha scelto il sistema difensivo a cinque (anche) su richiesta di Smalling che si sentiva più sicuro e protetto, può contare su tre difensori di ruolo. Ora però uno dei titolari è in diffida, Mancini, e un altro a gennaio partirà per la Coppa d’Africa, NDicka. E’ evidente che Tiago Pinto debba intervenire tempestivamente per rinforzare l’organico, pur non potendo investire denaro: servirà un difensore centrale pronto all’uso già dall’inizio del 2024 per offrire a Mourinho un numero congruo di alternative. A meno che Smalling non rientri più forte di prima e Kumbulla non fornisca garanzie di rendimento immediato. Ipotesi che devono essere suffragate dai test sul campo. Purtroppo lontani, per entrambi.
FONTE: Il Corriere dello Sport