Una partita speciale. Roma-Inter per Amantino Mancini è una sfida che riserva dei ricordi indelebili, dopo aver vestito entrambe le maglie. Lo abbiamo contattato: ci ha parlato dell’ex compagno, oggi allenatore, De Rossi, dell’esonero di Mourinho, per poi passare al commento tattico della gara.
Mancini, Roma-Inter è una gara per te speciale. Che sfida ti aspetti? «Mi aspetto una partita molto bella. La Roma viene da un momento positivo con tre vittorie consecutive e all’Olimpico l’atmosfera sarà bellissima. Davanti però i giallorossi avranno la squadra più forte del campionato. Mi auguro che sia un match con tanti gol».
Come ti sembra questa nuova Roma di Daniele De Rossi? Vedi un gioco diverso rispetto all’era Mourinho? «La squadra ha ritrovato la fiducia con mister De Rossi che sta facendo uscire il meglio da alcuni giocatori. Un esempio? Pellegrini con Mourinho in questa stagione stava faticando, mentre adesso ha ritrovato la sua migliore forma. De Rossi ha dato una forte scossa e il gruppo ha reagito benissimo. Adesso vedo un gruppo a cui piace palleggiare e che ha una maggiore identità».
Riuscirà De Rossi a portare la Roma in Champions? «Mi auguro che possa farcela. Se riuscisse a raggiungere un traguardo così importante sarebbe come aver vinto uno Scudetto perché ha preso la Roma in un momento difficile. A Trigoria ha riportato un ambiente più leggero e fiducioso».
Hai giocato insieme a De Rossi. Ce lo vedi come figura da allenatore della Roma anche dopo questa stagione? L’hai sentito in queste settimane? «Sì, gli ho mandato un in bocca al lupo appena è stato ufficializzato. Io lo vedo mister De Rossi anche il prossimo anno sulla panchina della Roma. Ha un’ottima preparazione, conosce nel migliore dei modi il club e secondo me era adatto per diventare allenatore della Roma. È stata fatta una scelta giusta per sostituire Mourinho».
A proposito, te l’aspettavi l’esonero di Mourinho? «Me l’aspettavo perché la Roma stava vivendo un momento molto difficile e le vittorie non arrivavano. È più facile cambiare un allenatore che 30 giocatori. È stato un esonero normale».
Tu sei stato allenato da Mourinho. Forse il suo forte carattere ha portato alla crisi nello spogliatoio? Come era il tuo rapporto con il portoghese? «Lui è uno che fa bene quando una squadra non riesce a vincere, però con la Roma vedevo lui che non riusciva più a togliere dei giocatori e ad invertire il trend negativo. Il mio rapporto con Mou è stato professionale. Appena arrivato all’Inter giocavo, poi l’anno successivo ha cambiato sistema e mi ha fatto fuori. Rimane un grande allenatore ed ho imparato tanto da lui».
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FONTE: Il Romanista – D. Sarti