Tre punti d’oro, con un lampo di classe di Pellegrini e qualche sofferenza di troppo nel finale. La Roma, orfana di Dybala, arriva alla sosta con la settima vittoria nelle ultime 9 partite di campionato. Forse la meno convincente della serie contro un Sassuolo che si è svegliato nella seconda parte di ripresa andando due volte vicina al pareggio. Nel primo tempo la squadra di De Rossi era apparsa lucida nel possesso palla, ma molto meno quando c’era da incidere in zona gol. I due colpi di testa finiti fuori di Lukaku sono l’unica nota da scrivere sul tabellino oltre al nuovo infortunio di Spinazzola.
Il Sassuolo, decisamente diverso dalla squadra offensiva di Dionisi, ha provato a tenere alta la barricata anche nel secondo tempo. Ma a buttare giù il muro ci ha pensato Pellegrini con un tiro magnifico da fuori area che certifica il bimestre da sogno del capitano giallorosso (5 reti): negli ultimi 2 mesi tra i centrocampisti in Europa solo Foden ha segnato di più. La Roma ha provato a chiuderla prima con Lukaku, poi con Baldanzi ma senza precisione.
Così il Sassuolo ha creduto all’impresa e con tre cambi ha messo sotto i giallorossi trovando prima la parata di Svilar poi l’auto-palo di Llorente a 8′ dalla fine. De Rossi ha compreso le difficoltà e fatto entrare Azmoun che ha permesso alla squadra di guadagnare metri e punizioni salutari. E’ finita 1-0, un risultato che permette alla Roma di riportarsi a 3 lunghezze dal Bologna e ad allungare sull’Atalanta in attesa del recupero contro la Fiorentina.
«Dovevamo vincerla in un modo o nell’altro. Vincendone tante, qualcuna la vinci passeggiando e in altre fai più fatica. Siamo stati meno brillanti e statici dopo la prima costruzione. Non è la prima volta che vinciamo con guizzi dei nostri campioni come Pellegrini. Siamo inferiori forse solo a InteMilan e Juve. Dobbiamo credere in noi stessi», le parole di De Rossi. Infine nota di merito per la Curva Sud: il gruppo Quadraro ha esposto infatti uno striscione per ricordare David e Daniel, i due bambini uccisi ad Ardea nel 2021, in curva anche uno stendardo per ricordare Taccola.
FONTE: Leggo – F. Balzani