Il trait d’union tra l’ultima partita e la nuova non è avvolto dal mistero: Di Francesco usa il sorriso, immagine che non guasta soprattutto dentro Trigoria ripensando al recente passato, per annunciare che il turnover va avanti. Già alla vigilia della partita contro il Verona, del resto, spiegò quanto la rotazione, anche abbondante, può aiutare la Roma attuale, cioè quella che, pur avendo in panchina un nuovo tecnico, ha avuto poco tempo durante l’estate per lavorare sul campo, sostituendo gli allenamenti con i viaggi. Così, oggi pomeriggio (ore 18) contro il Benevento, Eusebio sfrutterà diversi giocatori che hanno riposato sabato sera per presentarsi al Vigorito senza essere accompagnato dall’alibi della stanchezza e per puntare al secondo successo consecutivo in campionato. Il calendario impone la rotazione e la classifica richiede la continuità. E’ tempo di impegni ravvicinati, con i giallorossi in campo quattro volte in dodici giorni, mini ciclo che comincia oggi e si conclude il 1° ottobre: dopo questo viaggio inedito in Campania, sabato l’anticipo contro l’Udinese all’Olimpico, mercoledì la seconda sfida di Champions contro il Qarabag a Baku e domenica lo scontro diretto con il Milan a San Siro.
PERCORSO DEFINITO – Non, è dunque, il rendimento del Benevento (senza gli ex Antei, Ciciretti e D’Alessandro), ultimo in classifica e ancora a zero punti, a incidere sulla decisione di Di Francesco di procedere con il nuovo turnover. Anzi è convinto quando chiarisce di non snobbare la formazione di Baroni e di non tenere conto del pesantissimo ko di domenica al San Paolo contro il Napoli (6-0). Per lui c’è solo la Roma. Squadra e singoli. Ecco perché rinuncia a Florenzi, appena rientrato dopo 11 mesi di stop, e a De Rossi, sempre titolare con lui (e con Ventura) nell’ultimo mese (6 match su 6). Avendo la possibilità, in alcuni ruoli, di alternare gli interpreti e fidandosi del gruppo, porta avanti il suo piano che prevede anche gli aggiustamenti in corsa sempre per scongiurare il calo in partita. E con Nainggolan e Schick (più Karsdorp) fuori dalla lista dei 22 convocati, Eusebio sembra propenso a cambiare ancora mezza squadra, proprio come è successo contro il Verona. E’ probabile che siano ancora cinque gli innesti, ripetendo quanto fatto dopo la gara contro l’Atletico: Peres e Jesus in difesa, Gonalons e Strootman a centrocampo, Perotti in attacco. Defrel potrebbe essere il sesto, anche se Under è vicinissimo alla conferma. Come spera lo stesso Fazio. L’unica novità di inizio stagione è comunque in mezzo al campo, con Gonalons al debutto nel nostro campionato.
ESORDIO ANNUNCIATO – Di Francesco ha rivelato che il regista avrebbe dovuto cominciare la nuova avventura già il 9 settembre a Marassi contro la Sampdoria. E’, dunque, pronto (e da tempo) per guidare la Roma e il reparto che è diverso per due-terzi, con il rientro di Strootman e la promozione di Pellegrini. Gonalons diventa il 21° giocatore utilizzato (compreso Tumminello che da fine agosto è al Crotone): appena entrerà in scena pure Karsdorp, il programma iniziale di Eusebio sarà rispettato al cento per cento. Chiese a Pinzolo 22 titolari (contando pure Skorupski) e su quelli presto potrà contare.
PROVA DEL 9 – La Roma, arrivata in pullman in Campania, va di corsa. Il campionato non l’aspetta e, con una partita da recuperare, deve risalire in classifica. La prestazione contro il Verona va quindi replicata al Vigorito contro il Benevento (63° avversario incrociato sui campi di serie A). Nel risultato e nella traccia (pressing, equilibrio e verticalizzazione). Anche se a Di Francesco i primati interessano solo se portano al successo, i giallorossi possono conquistare quello delle vittorie consecutive in trasferta (finora 8). A Bergamo, il 20 agosto, festeggiarono il nuovo record contro l’Atalanta. Stasera l’obiettivo è salire a 9. Ma solo per non far scappare le Grandi che li precedono.