L’ex portiere dello scudetto giallorosso del 2001, Francesco Antonioli, ha rilasciato alcune dichiarazioni rigradanti ilo periodo non felice della sua ex squadra:
Che rapporti hai ancora con Roma, con la città, con i tifosi? “Beh, con Roma poco, perché ci passo veramente pochissimo. Quando ci venivo ero con la squadra, quindi avevo anche poco tempo per stare in centro. Però mi capita di beccare qualche tifoso in giro per l’Italia che mi ricorda ancora con piacere. A me fa molto piacere questa cosa”.
Roma è una città un po’ diversa, una città particolare, che quando ci vivi ti assorbe totalmente… “Certo, certo. Viene vissuta 24 ore su 24 in tutte le cose. Il lavoro, lo sport, è stata un’esperienza formativa, bella, anche perché poi ho vinto lo scudetto, quindi è una cosa in più”.
Sei indimenticabile per i tifosi di Roma, sei il portiere del terzo scudetto, voglio dire… più di così! “Fa piacere essere ricordato, però un po’ dispiace perché sono passati un po’ di anni e la Roma non è che abbia fatto cose buone. O meglio, sì, ma non a quei livelli”.
No, non ancora a quei livelli. Ora stai insegnando ai giovani portieri, ai giovani ragazzi e credo che tra l’altro dell’Under-19 nazionale tu hai anche un nostro ragazzo, Marin, che noi conosciamo bene dalla primavera… “Sì, è un ragazzo promettente”.
Adesso sta emergendo alla grande, soprattutto per una scelta lo scorso anno di Daniele De Rossi, Mile Svilar. Ci sta regalando grandi soddisfazioni. Come ti sembra? “Non conosco le sue caratteristiche, mi è capitato di vederlo in diverse partite, mi sembra un buonissimo portiere, bravo sotto quasi tutti i punti di vista. Mi sembra anche abbastanza tranquillo, non si fa distrarre da cose esterne, quindi è una buona cosa anche per una piazza come la Roma, è abbastanza importante. Ha dato una buona impressione, conoscerlo dovresti lavorare con il portiere per vedere bene, per quelle poche cose che ho visto ha fatto una buona impressione”.
Parlando con te Francesco viene in mente sempre quella parata fatta al grande Sinisa Mihajlovic. Qual è il tuo momento più bello che hai vissuto da portiere alla Roma o la partita che ricordi in maniera particolare? “Ce ne sono diverse, ma la cosa che mi è rimasta più impressa è l’anno dello Scudetto. Ricordo anche quando in Roma-Atalanta feci quella parata sotto la curva a nord velocissima da terra su Dappi”.
Senti ancora qualcuno degli ex compagni di quello Scudetto? “Sì, abbiamo la chat e ogni tanto scriviamo qualcosa, però giustamente tutti sono impegnati, chi è fuori, chi è all’estero, quindi facciamo un po’ più fatica rispetto a quando eravamo tutti i giorni insieme. Ho avuto la fortuna comunque di lavorare con Lupatelli, che è entrato nello staff della Nazionale”.
Ma poi era vero che a Trigoria c’era questa sorta di rivalità tra voi due? “No, anzi è stato sempre e continua a essere un ottimo rapporto, è più quello che si è creato fuori che in realtà quello che era”.
Lo sai che qui a Roma si chiacchiera tanto, no? “Sì, è il bello e il brutto delle cose, però va bene quando uno lo sa e fa le cose sempre al massimo delle proprie potenzialità poi sta tranquillo, anche se a volte magari non fa piacere, però quando uno ha la coscienza a posto poi viaggia testa alta”.
Con te mi voglio un po’ trasferire direttamente su Monza-Roma, che per te ovviamente ha un fascino particolare. Monza la conosci bene e la Roma è una delle tue squadre con cui hai vinto. Che idea ti puoi fare su questa partita? “Credo sia delicata per entrambe. La Roma viene da un periodo un po’ particolare. Il Monza ha cambiato allenatore e non sta riuscendo a fare come ha fatto negli ultimi anni. È una partita molto particolare, però bisogna giocarsela e vedere come va.
Secondo te dove può arrivare questa Roma? “Bisogna avere pazienza, quando cambia allenatore magari la risposta a volte è immediata, a volte per entrare in quello che chiede ci vuole un po’ più di tempo. Lasciamoli lavorare e vediamo. Il problema di Roma è che vogliono tutto e subito, non è così semplice.
Il Monza di Alessandro Nesta, come lo vedi? “Bene, va abbastanza bene, è normale che anche lì è cambiato, era abituato a giocare in un certo modo, adesso gioca in un altro modo, ha fatto delle cose buone e altre meno, però in serie A Roma è da battagliare su tutti i campi, quindi spero che sia una bella partita alla fine”.
Il tuo cuore è un po’ diviso a metà per la partita? “Beh, io sono di Monza, sono cresciuto nel loro settore giovanile e mi ha fatto piacere quando è andato in Serie A. Sono un po’ combattuto, sarei contento di tutti e due i casi, magari alla fine pareggiano”.
In questo momento chi è il portiere più bravo al mondo? “Non ce ne sono tanti. Fai fatica, Alisson è uno di quelli che ha il top. Voi lo conoscete bene. Adesso sta facendo ancora buone cose, è completo, ha tutte le caratteristiche per essere un portiere moderno”
FONTE: Serie A Preview