«E’ questo il momento più difficile da quando sono allenatore della Roma». Eusebio non usa giri di parole. I risultati hanno fatto registrare una brusca frenata (due sole vittorie nelle ultime sei partite giocate) e il caso Nainggolan che ha agitato la settimana della prima gara del 2018. Il tecnico ha escluso il belga dalla lista dei convocati, una scelta condivisa con la società, arrivata al termine di un dibattito interno che ha visto l’allenatore supportato dal club e in piena sintonia con Monchi, che ieri ha assistito alla conferenza stampa, per testimoniare anche fisicamente il suo appoggio a Di Francesco. Il tecnico abruzzese ha mostrato coraggio e ha messo il gruppo davanti a tutto. Senza Nainggolan la Roma perderà sicuramente qualcosa (e questo i dirigenti lo sanno), ma l’allenatore ha dato un segnale che dovrebbe consentirgli di avere sempre più in pugno lo spogliatoio. Nainggolan è stato escluso con un provvedimento disciplinare dopo i video a base di alcol, sigarette e bestemmie diffusi da lui stesso via social la notte di Capodanno. Il giocatore era stato già multato dalla società e l’esclusione dalla lista dei convocati lo ha un po’ deluso. In conferenza Di Francesco ha preso subito la parola senza aspettare le domande: «Con la linea guida dettata sempre dalla società e pienamente condivisa da me e condivisa e accettata da Radja, il calciatore non è convocato. Questo si lega a un modo di fare che deve essere continuativo per chiunque della Roma o che rappresenti la Roma commetta determinati errori, cose che sono prima di tutto inaccettabili e che non saranno più tollerate. Chiunque minimamente sbaglierà pagherà nello stesso modo. Questa è la linea, perché la partita non si prepara alla vigilia, ma con quello che si fa durante la settimana, anche fuori dal campo, con quello che si fa a casa. È determinante per arrivare a fare prestazioni importanti. Non bisogna trascurare nulla, pensando che poi la domenica si corre. Non è così. Stiamo cercando di dare una mentalità vincente, anche nei comportamenti e nel modo di porsi».
CESSIONE – Sono tornate a circolare voci di una possibile cessione di Nainggolan. Lo vogliono in Inghilterra e in Cina, ma a gennaio di sicuro non si muoverà, mentre il discorso resta aperto per fine stagione.
IN LINEA CON MONCHI – Di Francesco ha continuato con la linea dura, la stessa espressa da Monchi: «Condivido pienamente il discorso fatto dal direttore, ma la mentalità non si costruisce solo attraverso i momenti positivi, si acquisisce anche in quelli negativi come questo. Ora dobbiamo avere ancora più forza perché può essere che anche inconsciamente abbiamo mollato qualcosina dal punto di vista emotivo e dobbiamo essere bravi a riportare questa squadra ad avere quella applicazione e attenzione che aveva in precedenza. È nostro dovere affrontare la partita contro l’Atalanta per vincerla. Siamo in un momento di difficoltà, è il periodo peggiore per quanto riguarda i risultati da quando sono arrivato, ma non dobbiamo buttare all’aria quanto di buono abbiamo fatto».
IL VALORE DEL GRUPPO – Vuole chiudere l’argomento Nainggolan, ma non intende fare un passo indietro sul piano della linea dura adottata: «In certi casi ci vogliono scelte ponderate, è stata una situazione anomala. La scelta è stata fatta, non stiamo a puntualizzare sui tempi, l’importante è aver preso una strada. Magari ho scelto tutto il 1° gennaio, non lo potete sapere e nemmeno ve lo dico. Non lavoro da solo, lavoro con un gruppo che cerca di dare una mentalità vincente. E si può essere vincenti anche nei modi di fare. Una situazione del genere non mi era mai accaduta. I social devono anche essere di esempio. Radja sa cosa ha fatto. Quelle non sono state immagini rubate, farsi quelle riprese da solo è stato anche peggio, ma si è preso le sue responsabilità».