Strano, ma vero: sarà il mal di gol ad accompagnare l’Inter e la Roma allo scontro diretto di domenica sera a San Siro. Unite, dunque, nella crisi che è certificata soprattutto dalla mancanza di efficacia davanti alla porta avversaria. A guardare il comportamento nella finalizzazione, non sembrano nemmeno squadre di Spalletti e Di Francesco che, nella loro carriera, hanno sempre predicato il calcio propositivo con il coinvolgimento del maggior numero di giocatori possibile nella fase offensiva. Lo fanno ancora, ci mancherebbe. Ultimamente, però, è come se avessero imboccato la strada contromano. Da un mese e mezzo il loro raccolto è davvero scarso. Hanno rispettivamente il 5° e l’8° attacco del torneo. E si presentano al bivio da dentro o fuori per la zona Champions sapendo di essere, e non per scherzo, senza rete.
INVOLUZIONE TOTALE – Chissà se a stimolare nerazzurri e giallorossi saranno i precedenti della Grande Sfida. E’ quello che si augurano anche i due tecnici. A loro, del resto, basterà voltarsi indietro per scoprire quanto è accaduto negli ultimi 10 match di campionato giocati a Milano, il gol è mancato solo il 17 settembre del 2011. Quello è l’unico 0 a 0. Poi, spettacolo sempre garantito: 33 reti nelle altre 9 partite. L’Inter ne ha realizzate 15 e la Roma addirittura 18, digiunando entrambe solo in 2 partite, compresa quella finita senza gol. L’equilibrio del passato (3 vittorie a testa e 4 pareggi) è, comunque, anche quello del presente (in classifica Lucio ha 3 punti in più, ma Eusebio ha ancora 1 gara in meno che recupereràmercoledì a Marassi).
STOP IN TANDEM – L’Inter e la Roma, insomma, stanno viaggiando alla stessa velocità. E hanno rallentato insieme. I nerazzurri, dopo la cinquina del 3 dicembre al Chievo, non hanno più vinto (a parte il successo ai rigori contro il Pordenone negli ottavi di Coppa Italia) e hanno segnato appena 2 reti (1 inutile contro l’Udinese) in 7 partite (in 5 ha fatto cilecca); i giallorossi, dopo il tris contro la Spal sempre del 3 dicembre, sono arrivati a festeggiare 5 gol (2 insignificanti contro il Torino in Coppa Italia e contro l’Atalanta nell’ultima gara di campionato) anche loro in 7 match (in 2 hanno digiunato). Questione di uomini e soprattutto di idee. Svagati i primi, scontate le altre. Spalletti, per ora, si è goduto solo Icardi che ha firmato 18 dei 35 gol della sua squadra. Di Francesco, invece, non ha ancora avuto il meglio da Dzeko che si è accontentato di 9 reti. Fin qui è stato il gioco a incidere sulle capacità balistiche. Lucio ed Eusebio, per non perdere l’equilibrio, hanno scelto soluzioni più prevedibili nella metà campo avversaria. E gli specialisti, a parte i centravanti, si sono inceppati: Perisic 7 gol, El Shaarawy 4, Brozovic e Perotti 3.
LUNGO LETARGO – I centrocampisti nerazzurri vanno al minimo: 1 rete per Vecino e Borja Valero. Leggermente meglio quelli giallorossi: 2 per Nainggolan, Gerson e Pellegrini. In proporzione meglio i difensori: 3 gol per Skriniar e 2 per Kolarov. Ancora fermo al palo Candreva. Come De Rossi che non è nemmeno certo di recuperare per la sfida di domenica sera: lo staff medico conta di metterlo a disposizione di Di Francesco entro domani. L’obiettivo è portarlo almeno in panchina, con Strootman e Gonalons in ballottaggio per il ruolo di regista.