Una Joya a metà. Alla fine del suo secondo anno in giallorosso Dybala chiude i conti (mancano ancora due partite alla fine) con statistiche molto simili a quelle della stagione d’esordio. Sedici gol (erano stati diciotto) in 37 presenze (erano state 38). L’attaccante argentino è stato croce e delizia per Mourinho come ora lo è per De Rossi: incanta quando c’è con anima e corpo, ma spesso si ferma sul più bello.
Anche quest’anno ha saltato la parte finale e decisiva della stagione come era accaduto dodici mesi fa dopo l’intervento killer di Palomino proprio a Bergamo. Una delle prime spine da risolvere per il nuovo direttore sportivo sarà proprio quella della Joya. Ma i numeri parlano chiaro e se l’idea è quella di costruire una rosa giovane e dai costi più bassi Dybala sarebbe un lusso per i Friedkin.
Dodici mesi fa si era paventato l’interesse del Chelsea ma di affondi concreti per l’ex Juve non ne arrivarono. E Dybala è rimasto nella Capitale per un’altra stagione senza rivedere il contratto. Seppur resta l’opzione di rinnovo per un quarto anno al 50% delle presenze che però deve essere avallata dal calciatore stesso. I soldi risparmiati sull’ingaggio e l’intera plusvalenza che verrebbe realizzata dalla sua cessione potrebbero ingolosire il nuovo ds che già solo con la partenza della Joya riequilibrerebbe parecchio i conti del club.
Ma Dybala resta tecnicamente l’uomo più importante della rosa e quello più amato dai tifosi, soprattutto i più giovani. E bisognerà ascoltare anche il parere di De Rossi che come aveva fatto Mou lo ha messo al centro del suo scacchiere tattico. Discorsi diversi, infine, potrebbero esser fatti dal lato del calciatore. Che senza la vetrina della Champions potrebbe anche pensare all’addio che ad oggi resta una lontana ipotesi.
FONTE: Il Tempo – L. Pes