Ivan Juric è l’unico totalmente incolpevole del caos che avvolge la Roma da un mese a questa parte. Ma l’esordio del tecnico croato, suo malgrado, avverrà in un clima tutt’altro che disteso. Non che questo spaventi o demotivi l’ex Toro che anzi, di personalità ne ha eccome, ma dipinge un quadro desolante dello stato dell’arte giallorosso.
Dopo la protesta dei tifosi, si aggiunge la partenza dei Friedkin che questa volta non accompagneranno il nuovo allenatore allo stadio (come accadde per De Rossi quando addirittura salirono in pullman con la squadra), ma anzi saranno ben lontani da uno stadio che per la prima volta in quattro anni e mezzo è pronto a contestarli aspramente.
Dopo lo sbarco di lunedì, e l’esonero di De Rossi comunicato mercoledì mattina, ieri Dan e Ryan hanno lasciato la Capitale a poche ore da Roma-Udinese. Decisione accolta con rabbia dai tifosi che si aspettavano la loro presenza all’Olimpico dopo i segnali forti lanciati dalla tifoseria nei loro confronti.
Una discesa vertiginosa quella dei Friedkin, probabilmente cominciata dal silenzio di Budapest, ma che negli ultimi otto mesi ha visto letteralmente crollare la considerazione dei proprietari del club da parte di una tifoseria che invece era rimasta conquistata dalle loro prime mosse. Difficile, andando a ritroso, ricordare una parabola così ripida nel rapporto tra un popolo e la presidenza.
Da Tirana agli esoneri di Mourinho e De Rossi, ai quali vanno aggiunti gli ultimi mesi di grande caos e scelte contraddittorie. Il mercato in ritardo e i casi Dybala e Zalewski che hanno allontanato ancora di più i romanisti da chi amministra il club. In particolare dalla figura della Ceo Lina Souloukou che ha scalato i vertici anche della sfera sportiva dopo l’addio di Pinto.
Ma non solo una solitudine dall’interno, ma anche la cornice del pubblico sarà diversa per la prima di Juric. Oltre allo sciopero della Sud per i primi trenta minuti (esteso nel comunicato anche al resto dei settori), ieri le associazioni UTR e AIRC hanno annunciato la protesta e l’esposizione degli striscioni soltanto all’intervallo.
Dopo decine di sold out, inoltre, domani ci saranno diversi seggiolini vuoti. Anche perché nonostante la società abbia messo in vendita i biglietti per i posti relativi al settore ospiti (Distinti Nord Ovest), i tagliandi venduti sono stati pochissimi. E difficilmente aumenteranno nelle prossime ore. Nel frattempo Juric (che nello staff oltre a Paro, Ostojic e Barbero ha confermato Farelli come preparatore dei portieri) continua a preparare la gara contro la capolista Udinese cercando la quadra per scegliere il suo primo undici titolare.
L’assetto provato, ovviamente, è il 3-4-2-1 marchio di fabbrica dell’ex tecnico di Verona e Torino, e al centro c’è Dybala. L’argentino aveva già conosciuto Juric a Palermo, quando era il secondo di Gasperini, e ora Paulo è una delle prime maglie per agire dietro a Dovbyk. Per il resto ancora diversi nodi da sciogliere, a cominciare da quello della presenza di Pellegrini non ancora al 100% della condizione. El Shaarawy si candida per sostituirlo in caso di partenza dalla panchina del capitano.
FONTE: Il Tempo – L. Pes