La Roma che non c’è. O meglio, che esiste sulla carta – e sul bilancio -, ma non nella realtà. La recente trasferta di Milano ha riposizionato la lente d’ingrandimento sulle condizioni di alcuni giocatori e sull’integrità della rosa a disposizione di José Mourinho. In casa dell’Inter capolista, infatti, lo Special One – sostituito da Foti in panchina a causa del rosso rimediato negli istanti finali di Roma-Monza – ha potuto presentare una squadra rimaneggiata, con 7 assenti e le fatiche del recentissimo impegno europeo – Roma-Slavia Praga era terminata 67 ore prima del calcio d’inizio al Meazza – a gravare sui pochi rimasti. La traduzione sul terreno verde di questi fattori è stata rappresentata dalla sconfitta, di misura, che ha interrotto la serie di 5 vittorie consecutive – tra Serie A ed Europa League – raccolta nel recente passato dalla Roma.
Un passo falso che, nell’economia di un’intera stagione, non allarma più di tanto. I veri punti persi sono altri, come quelli lasciati per strada nelle sfide contro Salernitana e Verona d’inizio campionato o la sanguinosa trasferta di Marassi. Rimane però in eredità da Inter-Roma l’ingombrante interrogativo sulla profondità della squadra, soprattutto in ottica futura, con un’annata che – vista anche l’ottima partenza in campo europeo – si preannuncia un’altra volta lunga e ricca di impegni.
Tra un mercato chiuso sul filo del rasoio – e condotto entro i paletti stringenti imposti dall’Uefa – e i diversi stop fisici collezionati in questa prima parte di stagione, da metà agosto ad oggi José Mourinho non ha mai avuto tutta la rosa al completo. Non tenendo in considerazione, ovviamente, Abraham e Kumbulla, lo Special One ha sempre dovuto fare a meno di qualcuno, con 8 giocatori che, chi più chi meno, hanno già dato forfait. Si tratta di: Spinazzola, Smalling, Llorente, Sanches, Aouar, Pellegrini, Dybala e Azmoun. Gli infortuni stanno condizionando il cammino di ogni squadra, ma è bene sottolineare come esista una Roma ipotetica, che potrebbe competere anche per i primi posti e una, purtroppo, nella realtà dei fatti.
PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO CLICCARE QUI
FONTE: Il Romanista – S. Valdarchi