Roma-Brighton. Atto primo. Questo pomeriggio all’Olimpico (fischio d’inizio ore 18.45, diretta Sky e Dazn) la Roma affronterà gli inglesi guidati da De Zerbi per l’andata degli ottavi di finale di Europa League. Una sfida tra due amici nella cornice che per l’occasione toccherà quota 50 sold out consecutivi. «Dobbiamo regalargli un’altra notte felice. Per qualsiasi calciatore venire a giocare in quest’atmosfera sarà bello, ma anche il Brighton è abituato a giocare in stadi caldi».
La presenta così Daniele De Rossi nella conferenza stampa della vigilia, dove non si sbottona sul modulo, ma racconta i suoi primi due mesi da tecnico giallorosso. «Sono soddisfatto e tanto consapevole che non abbiamo fatto niente. Si diventa bravi velocemente e scarsi allo stesso tempo».
Attenzione alta, quindi, anzi altissima contro una squadra che in patria ha messo spesso e volentieri in difficolta le big. «Siamo una grande squadra ma serve rispettare il Brighton. Sarà una bella partita, il Brighton mette a giocare nella propria metà campo per alcuni il Manchester City, l’Arsenal e il Liverpool, a volte però prende imbarcate contro il Luton. Ci saranno tante partite all’interno della partita, dobbiamo essere bravi a giocarle e a vincerle entrambe».
Poi l’attenzione si sposta sul campo, soprattutto sugli esterni. «Karsdorp ha alternato giorni in cui si sentiva bene ad altri in cui non era al top. Impazzisco per Spinazzola e Angelino, sono due giocatori di altissimo livello. Sono diversi tra di loro, a volte la scelta può dipendere dall’avversario, altre volte però è legato al turnover o alle mie sensazioni».
Elogi anche per Bove, che gioca meno rispetto alla gestione Mourinho ma è considerato un punto fermo anche da De Rossi. «Ho grandissima fiducia in lui, al suo fianco ci sono Cristante, Paredes e Pellegrini, i quali stanno giocando molto bene e per questo motivo sta trovando meno spazio. Non vedo Bove sulla fascia, vorrei giocatori più offensivi di lui, ma umanamente è incredibile: lo darei in sposa alle mie figlie».
Parole che saranno azzerate dal campo e da novanta minuti, i primi della contesa, che saranno intensi e ricchi di spunti tattici figli della mente superiore di due giovani allenatori alla ribalta. Non si decide nulla ma la strada può essere tracciata già dal match della Capitale. Attenzione e coraggio la miscela chiesta da DDR.
FONTE: Il Tempo – L. Pes