Per Evan Ndicka inizia un’altra partita. Che lo vedrà sempre protagonista ma non immediatamente in campo. Per quello ci vorrà un po’ di tempo, come spiega il professor Pino Capua. La stagione non è conclusa ma il difensore dovrà trascorrere un periodo di riposo, aspettando che si riassorbisca lo pneumotorace, e poi svolgere nuovi esami. Soltanto in seguito, dopo il via libera, potrà tornare in campo. Il peggio, di sicuro, è alle spalle.
Giulio Trillò, direttore della Struttura Operativa Regionale Emergenza Sanitaria, racconta con un sospiro di sollievo quanto accaduto in campo e i timori di come, in un primo momento, la patologia riguardasse l’aspetto cardiologico: «Il dubbio era proprio questo e una sintomatologia del genere comprende sempre tre cose. Ossia i sintomi che c’erano, l’elettrocardiogramma e il dosaggio di una serie di enzimi cardiaci che viene fatto solo in ospe-dale. I sintomi erano presenti e quindi c’era tutta la giustificazione di fare un approfondimento presso l’ospedale». Un’efficienza, tra coordinamento medico, prontezza di De Rossi e comprensione sia del tecnico dell’Udinese Cioffi che dell’arbitro Pairetto, che ha meritato un plauso anche da parte del presidente del Coni, Gianni Malagò: «È in assoluto un bel precedente. Tutti sono stati bravi. Allenatori, le squadre, bravo l’arbitro. Bene da ogni punto di vista».
FONTE: Il Messaggero