È arrivato finalmente il momento di Karsdorp. «Giocherà titolare», l’annuncio ieri di Di Francesco. Dopo quasi 4 mesi dall’intervento chirurgico (3 luglio) al ginocchio, presentato inizialmente come «un’operazione di routine», il difensore si presenta all’Olimpico. C’è grande attesa: Rick (costato 14 milioni più 5 di bonus) assieme a Schick rappresenta il fiore all’occhiello del primo mercato romanista di Monchi. Non gioca dal 14 maggio, 9 minuti contro l’Heracles, nella festa-scudetto del Feyenoord. Calendario alla mano, oltre 5 mesi fa. Per una partita intera, bisogna invece tornare indietro di una settimana: 81 minuti nella sconfitta del 7 maggio contro l’Excelsior per 3-0. Karsdorp si era infortunato al ginocchio in Ajax-Feyenoord del 2 aprile e ora, con il senno di poi, avrebbe fatto meglio a operarsi subito. Ha invece provato a portare avanti una terapia conservativa che non ha dato i suoi frutti, finendo così – appena arrivato nella capitale – sotto i ferri. Quando sembrava sul punto di rientrare, il 15 settembre, si è fermato nuovamente. Stavolta per un «affaticamento muscolare» sul quale non sono state date molte spiegazioni.
LA LOCOMOTIVA – Ora è pronto e la curiosità è grande. Perché tutti ne parlano ma in pochi lo hanno visto giocare. E un conto è farlo in tv o in qualche filmato su youtube, un altro dal vivo. Karsdorp è un classe ’95 e la curiosità è che nasce centrocampista, ricoprendo tutti i ruoli della mediana fino a quando, all’inizio della stagione 2014-15 non viene spostato esterno difensivo dal tecnico Rutten. Mossa che fa fortuna del Feyenoord e del diretto interessato. In Olanda lo chiamano la ‘locomotiva’ e questo lascia intendere come il ragazzo sia più portato ad attaccareche a difendere,come ha confermato anche Di Francesco a Pinzolo: «Gli insegneremo a difendere». Almeno sinora, non è un calciatore con molti gol nelle gambe. Nella passata stagione appena una rete (il 30 ottobre,nel 2-2 contro l’Heerenveen) ma ben 7 assist (10 nell’annata 2015-16), comprese le coppe, finendo nel podio tra i terzini che crossano maggiormente nell’Eredivisie. È certamente un giocatore molto pratico: pochi tocchi, ancor meno fronzoli, ma molto bravo a proporsi senza palla nello spazio. I movimenti offensivi del tecnico abruzzese, potrebbero agevolarne la grande velocità e fisicità. Questa sera tutti gli occhi saranno su di lui. L’attesa è finita.