L’esordio di Karsdorp e tanto turnover. Ma non per Dzeko e Kolarov. Stasera, nella prima delle tre sfide di fila all’Olimpico di fine ottobre, Di Francesco schiererà dal 1’ il terzino olandese fin qui frenato dagli infortuni e non rinuncerà ai due ragazzi dei Balcani che finora hanno messo lo zampino in 14 dei 20 gol fatti dalla Roma. Il tecnico, infatti, invita a non abbassare la guardia per non perdere terreno nella corsa scudetto: «Tra Crotone e Bologna vogliamo sei punti. Queste partite non sono mai facili, dobbiamo avere continuità di atteggiamento e prestazioni perché io non mi accontento. E poi in casa (dove in campionato ha perso due volte e in coppa pareggiato, ndr) dobbiamo migliorare». Contro la squadra di Nicola («un bravissimo allenatore») Di Francesco vuole vedere miglioramenti in attacco: «Negli ultimi 20 metri dobbiamo fare qualcosina in più, dobbiamo riempire più l’area. Non è stata una vittoria sporca quella di Torino però». Poi ecco le indicazioni sulla formazione: «Karsdorp è pronto. Schick invece deve ancora completare il suo percorso di crescita. Deve mettersi a posto, poi potrà giocare in qualsiasi ruolo e piano piano lo metteremo dentro perché può essere un valore aggiunto. Kolarov e Dzeko non resteranno in panchina, valuterà se farlo sabato col Bologna. Manolas proveremo a recuperarlo per il Chelsea o la Fiorentina».
Già recuperato, invece, Fazio che giocherà accanto a Moreno, mentre De Rossi e Gonalons «non giocheranno insieme. Ci avevo pensato prima di Roma-Napoli, poi ho cambiato idea». Turno di riposo per Florenzi: «Viene da 10 mesi di stop, sono contento del suo rendimento anche se fa fatica a giocare una partita dietro l’altra. Under e Gerson potrebbero giocare insieme dall’inizio». Eusebio è molto chiaro anche riguardo gli adesivi antisemiti attaccati dagli ultras della Lazio in Sud: «Come uomo mi sento Anna Frank. Magari andrò anche io con Lotito nei viaggi organizzati nei luoghi dell’Olocausto. Di questa storia si stanno occupando le istituzioni competenti, ma io credo che sia un problema culturale. Ritengo che oggi sia un’assurdità parlare di antisemitismo».